INDAGINE DEMOSCOPICA L’ECONOMIA CIRCOLARE E GLI ITALIANI
Interessante fotografia sulla consapevolezza e rapporto degli Italiani con l’Economia Circolare.
L’indagine demoscopica è stata condotta a giugno 2020 a livello nazionale su 1.078 intervistati, campione rappresentativo della popolazione italiana adulta maggiore di 15 anni.
OBIETTIVI
Evidenziare il rapporto degli Italiani con l’Economia Circolare, nel tentativo di far emergere SE e QUANTO gli Italiani siano consapevoli delle dinamiche dell’Economia Circolare e IN QUALE MISURA abbiano compreso il concetto di Economia Circolare.
Far emergere gli OSTACOLI percepiti e i BISOGNI insoddisfatti nei Cittadini, in termini di informazione e strumenti ritenuti necessari per adottare comportamenti e consumi socialmente responsabili e sostenibili.
Indagare anche le possibili SOLUZIONI secondo il Consumatore per avere un approccio più sostenibile nella vita quotidiana.
RISULTATI
La raccolta dei dati e la valutazione ragionata di essi permettono di evidenziare in maniera chiara ed evidente gli aspetti positivi e le criticità incontrate dai Cittadini nelle diverse aree tematiche trattate. Questo consente, dunque, da un lato di restituire modelli di comportamento tipici del Consumatore, di individuare eventuali errori comportamentali da modificare, nonché di analizzare fattori e cause all’origine di comportamenti poco corretti.
L’INDAGINE IN BREVE: CRITICITÀ, PUNTI DI FORZA E RACCOMANDAZIONI
CRITICITÀ:
- Solo il 13,7% ritiene che Cittadino sia il principale attore e motore dell’Economia Circolare con le azioni quotidiane;
- Scarsa attenzione verso sostenibilità/impatto dei propri comportamenti (il 31,7% NON presta attenzione);
- Il 31,8% non ha mai cambiato proprio comportamento verso scelte più consapevoli;
- Nella vita di tutti i giorni e nella pratica solo l’11,9% fa la raccolta differenziata o ricicla gli avanzi (solo 8%);
- Il Consumatore lamenta una carenza di informazione, che lo renderebbe maggiormente consapevole (44%);
- Poca comunicazione da parte di Aziende su sostenibilità del ciclo produttivo (32,5%);
- Scarsa chiarezza nell’etichettatura/informazioni sui prodotti (31,4%);
- Incapacità di accompagnamento politico e istituzionale (34,9%).
PUNTI DI FORZA:
- Il Cittadino è consapevole del fatto che l’Economia Circolare possa contribuire ad un mondo migliore (51,1%) e che le scelte del presente possano incidere sul futuro (38,5%);
- Elevata percentuale di consapevolezza relativamente all’importanza di gesti individuali e quotidiani (seguire stili di vita sobri, attenzione a sostenibilità ambientale e sociale dei prodotti acquistati e a responsabilità sociale delle aziende dei prodotti scelti;
- Il Cittadino ritiene che il cambiamento debba partire dalla raccolta differenziata dei rifiuti (70,4%) e gli sforzi maggiori sono fatti proprio nel settore rifiuti (44,9%) – una persona su due;
- Il Cittadino ritiene che l’Economia Circolare porti ad una crescita di nuove professioni (12,3%);
- Alto il numero di coloro che riparano i prodotti prima di buttarli (39,2%) e di coloro che li riutilizzano anche per funzioni diverse (31,9%);
- Come soluzione il Consumatore sente la necessità di ricevere maggiori informazioni per accrescere consapevolezza (44%);
- Il Cittadino sarebbe più propenso a ricevere incentivi, tipo detrazione fiscale (33%) che ad essere obbligato (6%).
COSA È NECESSARIO FARE PER MODIFICARE LO STATO ATTUALE
DA PARTE DELLE ISTITUZIONI
- Prevedere dei meccanismi di stimolo a comportamenti più sostenibili (per esempio, detrazioni fiscali per i Cittadini o detassazione/incentivi per Aziende);
- Maggiore informazione al Cittadino per rafforzare consapevolezza su gesti e comportamenti quotidiani e su scelte più sostenibili
DA PARTE DELLE AZIENDE
Maggiore informazione al Cittadino:
- sull’etichettatura dei prodotti
- sulla sostenibilità del ciclo produttivo
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