LE REGOLE DELLA SLOW FASHION PER ESSERE GREEN
La slow fashion conquista ufficialmente le luci della ribalta, divenendo fonte di interesse tanto per i consumatori, sempre più attenti alle problematiche in tema di sostenibilità, quanto dei grandi marchi che aderiscono sempre più numerosi al progetto di rendere il mondo della moda meno “fast”.
Per essere sempre “fashion…green” è opportuno e necessario imparare innanzitutto la terminologia e le sigle che potrebbero essere utili al momento dell’acquisto di un capo.
Ad esempio, lo sapevate che, nel settore tessile, Oeko-Tex standard 100 certifica la sicurezza chimica di un tessuto? O che il Gots – Global Organic Textile Standard è una certificazione che si utilizza per i tessuti realizzati con fibre ottenute da agricoltura biologica? O, ancora, che il GSR – Global Recycled Standard attesta la presenza di almeno il 20 % di materiale riciclato all’interno del prodotto? Il BCI – Best Cotton Initiative garantisce, invece, che la fibra, con cui è stato realizzato il prodotto, sia coltivata nel pieno rispetto di ambiente e sviluppo. Infine, il Responsible Down Standard, apposto su un capo, certifica la provenienza delle piume da allevamenti che non cagionano sofferenza agli animali che utilizzano.
Vediamo qualche regola/consiglio per essere sempre “fashion…green”.
- Impara a conoscere i nuovi brand, possiamo curiosare partecipando a fiere o eventi ad essi dedicati.
- Utilizza il web per reperire informazioni ed acquistare su piattaforme dedicate alla moda sostenibile.
- Impara il significato degli acronimi e delle sigle.
- Verifica la veridicità delle etichette, anche attraverso le informazioni sull’azienda presenti in rete e soprattutto tramite l’utilizzo di nuove tecnologie, quali i QR Code, che consentono di verificare la conformità del prodotto agli standard.
- Utilizza i giusti accorgimenti nel lavaggio dei capi: una temperatura più bassa, no additivi igienizzanti, programma, una tantum, un lavaggio a vuoto con un bicchiere di aceto per eliminare i cattivi odori dalla lavatrice, usaun paio di cucchiai di acido citrico, che ha la duplice funzione di ammorbidente e anticalcare. Piccole accortezze che, però, consentono di allungare la vita dei nostri capi.
- Serviti degli appositi raccoglitori per smaltire gli abiti dismessi, per evitare che questi finiscano indistintamente in discarica e permettere che venga effettuato un corretto scarto.
- Opta per le nuove fibre compostabili quando acquisti indumenti e calzature per lo sport. L’Econyl, o nylon rigenerato, ad esempio, riduce l’impatto sul riscaldamento globale dell’80% rispetto al comune nylon, derivato dal petrolio.
- Documentati attraverso libri, blog, documentari realizzati da esperti di settore.
- Se acquisti gioielli, verifica la tracciabilità, ossia la provenienza, può essere molto utile per stabilire i criteri etici utilizzati, che consentono di definire un metallo non soltanto prezioso, ma anche virtuoso.
- Dulcis in fundo, non acquistare in modo compulsivo, senza riflettere cose che magari non ti servono realmente.
Puoi scegliere se continuare ad essere una semplice fashion victim o una consapevole “fashion green”.