FICHISSIMO!…È proprio il caso di dire
Arriva dal Messico la prima alternativa vegetale alla pelle creata direttamente dalle pale di fico d’India, sì…avete capito bene!
Dopo ben due anni di sperimentazioni Adrián López e Marte Cazárez, due giovani di Guadalajara, ispirandosi a progetti similari, per la realizzazione di nuovi materiali partendo da bucce di mela o di ananas, sono riusciti ad ottenere un’alternativa alla pelle ecosostenibile ed etica, ma che, allo stesso tempo, garantisce resistenza e traspirabilità.
I due giovani non si sono lasciati abbattere dai numerosi tentativi e dagli altrettanti fallimenti, e, alla fine sono riusciti a produrre un materiale molto simile alla pelle per consistenza e texture, ma più economico e vegan friendly.
L’idea di sfruttare il fico d’India parte dalla considerazione che questa pianta risulta particolarmente utile, e dunque ampiamente utilizzata, in ambito cosmetico,in particolare nella produzione di shampoo e creme. E allora: “Se il fico d’India è buono per la pelle, perché non usarlo per creare la pelle?”. Inoltre in Messico, come anche in Italia del resto, il fico d’India, cresce in abbondanza e senza bisogno di grandi quantità d’acqua. “È lì che abbiamo iniziato a testare il fico d’india e, dopo diversi test, siamo stati in grado di realizzare un materiale resistente “, ha spiegato Adrián López.
La consacrazione ufficiale di questa “pelle vegetale” è avvenuta lo scorso anno a Rho (Milano), presso Lineapelle-Fair, la più importante rassegna internazionale dedicata ai settori pelli, accessori, componenti, sintetico, tessuti e modelli per calzatura, pelletteria, abbigliamento e arredamento.
Questo nuovo materiale ha un costo di circa 25 dollari al metro ed è pronto a sostituire la pelle animale e la similpelle sintetica per realizzare oggetti d’ogni genere. “Un abitino, una borsa, una cintura, un cinturino per orologio, una piccola libreria, una poltrona. Qualunque pelle può essere sostituita da questo tessuto; la pelle animale o la pelle sintetica possono essere sostituite da quelle vegetali, sostenendo l’ecosistema”, ha dichiarato Marte Cazárez.
Una gran bella novità, insomma, che, oltre a soddisfare le esigenze di quei consumatori, particolarmente attenti e sensibili, che non vogliono acquistare prodotti realizzati con pelle animale, porterebbe anche benefici ai coltivatori locali di fichi d’India.
Speriamo che questa soluzione “fichissima” venga presto adottata dalle aziende che oggi lavorano pellame e che producono oggetti in pelle animale.
Foto di Juan Poza Bóveda da Pixabay