Il Regolamento europeo sull’utilizzo di acque depurate per l’irrigazione è quasi realtà
L’acqua è una risorsa vitale, di inestimabile valore, che, a causa della superficialità dell’uomo comincia, ahimè a scarseggiare. Per prevenireil rischio di non avere acqua sufficiente per l’irrigazione delle colture, l’Unione Europea ha introdotto delle nuove misure.
Il 2 dicembre 2019 è stato, infatti, approvato l’accordo provvisorio per un Regolamento che consentirà l’uso delle acque reflue urbane, sottoposte ai dovuti trattamenti, a fini di irrigazione agricola. Il Regolamento sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE ed entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione. Si applicherà a decorrere da tre anni dall’entrata in vigore.
L’obiettivo è quello di ottimizzare la disponibilità delle risorse idriche, promuovendone un uso ponderato e consapevole, a partire dalla depurazione di acqua, che potrà essere reimpiegata nei processi produttivi, nella totale sicurezza e salvaguardia di persone e animali e nel pieno rispetto dell’ambiente. Il Regolamento prevede requisiti di controllo particolarmente rigidi sulla qualità delle acque di recupero, nonché un monitoraggio costante. A tal fine, è stata inserita una clausola che obbliga la Commissione a rivedere le prescrizioni minime per la qualità delle acque depurate, tenendo conto degli esiti emersi da un’accurata attività di monitoraggio, da un’attenta valutazione del Regolamento, nonché di nuovi studi e tecniche scientifiche.
Sulla base dell’esperienza nell’utilizzo delle acque depurate, già maturata da vari Stati membri, si è potuto constatare che questo è il metodo migliore e meno invasivo per l’ambiente, rispetto a desalinizzazione e trasferimenti d’acqua, per l’approvvigionamento idrico, ed è particolarmente utile in quelle regioni in cui la domanda di acqua è superiore alla reale disponibilità.
Restano ferme le attuali disposizioni europee in materia di igiene dei prodotti alimentari.
Ogni singolo Stato valuterà se utilizzare l’acqua di recupero per l’irrigazione agricola o per altro, e, soprattutto, se adoperarla in tutto il suo territorio o solo in parte di esso, in base alle proprie necessità. Del resto, è evidente che le condizioni geografiche e climatiche variano notevolmente da Paese a Paese, pertanto non si può pensare di applicare le disposizioni del Regolamento nello stesso modo ed in egual misura in tutti gli Stati membri.
Saranno, inoltre, realizzate campagne di sensibilizzazione negli Stati membri che avranno come protagonista il risparmio delle risorse idriche, derivante dal riutilizzo dell’acqua per l’irrigazione agricola.