L’obsolescenza degli elettrodomestici tra miti e realtà
Gli elettrodomestici ed altri beni hanno un tasso di sostituzione sempre maggiore e spesso si guastano precocemente, addirittura poco dopo la scadenza della garanzia legale di conformità (24 mesi).
Vi sono studi in corso ed indagini delle Autorità, per accertare se in qualche caso la breve vita dei prodotti sia stata determinata a priori dal produttore, in modo da indurre il consumatore ad acquistarne di nuovi, un fenomeno che prende il nome di obsolescenza programmata. Questa ipotesi è però molto difficile da verificare, poiché sono numerosi i fattori che influiscono sulla durabilità del bene.
Di obsolescenza precoce si può parlare, stabilendo criteri e parametri per definire una “ragionevole” durata per le varie (tante, tantissime) categorie di prodotti.
Di obsolescenza programmata, nel senso di una deliberata limitazione della durata, determinata dal produttore, molto meno. Di fatto, l’esperienza dimostra che è quasi impossibile stabilire il dolo e spesso anche solo stabilire una causa precisa del guasto di un componente, essendo esso soggetto a differenti circostanze usuranti in base all’ambiente, alla frequenza d’uso, all’esecuzione regolare della manutenzione ordinaria, al rispetto delle indicazioni del produttore sull’uso corretto del bene. Beni identici, della stessa marca e modello, data di produzione e serie, possono avere durata anche molto diversa.
Peraltro, la diversa qualità che inevitabilmente contraddistingue beni analoghi con prezzo di vendita molto differente è un dato di fatto implicito e ben chiaro al consumatore, che ha il diritto di scegliere se investire meno su un prodotto che intende usare marginalmente (supponiamo un elettrodomestico per la seconda casa) e più su un altro che intende usare intensivamente.
In ogni ambito commerciale, al consumatore il mercato offre un ventaglio di proposte più o meno costose, di maggiore o minore qualità, alla portata anche delle famiglie meno abbienti. È ragionevole aspettarsi la stessa qualità con una enorme differenza di prezzo?
Il consumatore può scegliere, ad esempio, di acquistare una lavatrice che costa solamente 300 euro o addirittura meno, ma è improbabile che abbia la stessa solidità ed affidabilità di una macchina analoga che costa 1.200 euro: per avere 20 anni di biancheria pulita, a parità di spesa finale, possiamo perciò scegliere se cambiare 7 lavatrici di bassa qualità, che durano appena tre anni ciascuna, o acquistarne solo una di buona qualità e fare un paio di interventi di manutenzione straordinaria nel corso della sua lunga vita. Nel primo caso, avremo 6 carcasse di lavatrice in più da smaltire.
Le norme italiane ed europee si stanno impegnando a garantire una maggiore trasparenza della qualità, ovvero sull’informazione più ampia e dettagliata possibile del consumatore, tale da metterlo in condizione di valutare le differenze qualitative tra i prodotti offerti, non soltanto in termini di prestazioni (sempre ben evidenziate) ma anche di vita prevedibile in base ai componenti utilizzati.
Certamente questo tipo di informazioni devono essere tradotte da organismi di provata competenza tecnica e terzietà in un label sintetico di facile comprensione per il consumatore, consentendogli ad esempio di optare per un prodotto di performance meno brillanti e minore livello di automazione, ma maggiore robustezza e durevolezza, rispetto ad un altro di pari prezzo.
La circostanza che un modello sia già fuori produzione dovrebbe inoltre obbligatoriamente essere comunicata al consumatore dal venditore, poiché incide in modo significativo sul periodo residuo di disponibilità dei ricambi.
Inoltre, è di fondamentale importanza l’adozione di standard costruttivi collegati a un sistema di rating della qualità riferito esclusivamente alla durabilità prevista, in termini di anni o numero di utilizzi.
Il Comitato Europeo Normazione CEN/CLC, sta lavorando proprio a questo compito di standardizzazione sul livello europeo (JCT10), un livello certamente appropriato per la normativa che impatta su una produzione, quella di elettrodomestici, ormai ben oltre i confini dei singoli mercati nazionali. Anche i 10 Regolamenti Europei del Pacchetto “Ecodesign” includono requisiti di durevolezza ed efficienza dei materiali e componenti.