Elettrodomestico rotto: serve davvero sostituirlo? Fatti tre domande e lo saprai
Quando un elettrodomestico si guasta, se siamo oltre il periodo di garanzia legale (e non abbiamo una garanzia estesa o non copre quel tipo di guasto), ci chiediamo se valga la pena di ripararlo. A volte l’intervento tecnico può rivelarsi piuttosto oneroso.
Intanto, è possibile verificare, chiamando un centro di assistenza autorizzato dal produttore, se sia possibile avere una diagnosi o una stima del tipo di danno senza bisogno di portare l’apparecchio al laboratorio o senza far venire il tecnico a casa. Oggi i tecnici possono in alcuni casi, tramite un software, verificare determinati aspetti di funzionamento o usura a distanza: è il caso ad esempio di una stampante, per la quale basta un collegamento al pc e ad Internet per far visualizzare al tecnico il numero di stampe effettuate (e quindi la vita residua stimata della costosa testina di stampa), il corretto funzionamento del processore ecc.
In linea generale, è sempre bene riparare invece che sostituire, perché i nuovi apparecchi possono avere una vita ancora più breve di quelli che sostituiamo, perché si evita l’immissione nel ciclo dei rifiuti di un nuovo RAEE, perché si risparmiano le emissioni di CO2 necessarie a produrre un nuovo apparecchio.
La prima domanda da porsi è: quanti anni ha il mio apparecchio? Ne ho fatto un uso intensivo? Ho svolto le manutenzioni ordinarie e seguito correttamente le istruzioni e raccomandazioni del produttore? Quasi sempre è conveniente riparare un apparecchio relativamente giovane e ben mantenuto.
La seconda domanda è: ho nuove esigenze che il vecchio apparecchio non soddisfa più? È mal dimensionato per la mia attuale dimensione familiare, oppure è un elettrodomestico energivoro di classe bassa in termini di efficienza energetica? Se la risposta è sì, si può pensare di sostituirlo.
La terza domanda è: si può aggiornare e rendere più performante, cogliendo l’occasione del guasto non solo per ripararlo, ma anche per rinnovarlo e dargli altri anni di vita? È il caso di un PC, che può facilmente vedersi sostituire dei singoli componenti e acquistare efficienza, nuove funzionalità e nuove compatibilità, ma è anche il caso di una lavatrice, che con un nuovo motore potrebbe funzionare ancora per molti anni, velocizzare la sua centrifuga ecc.
Evitiamo di farci tentare dalle tante novità presenti sul mercato, se in realtà offrono prestazioni di cui non abbiamo veramente bisogno.
Economia circolare significa anche abbandonare il consumismo e la mentalità dell’usa e getta, e impegnarsi per valorizzare le cose che abbiamo il più a lungo possibile.